Conte, la difesa dei risparmiatori e le promesse del contratto di governo

scritto da il 25 Maggio 2018

Presidente del Consiglio incaricato del nuovo “governo del cambiamento” Giuseppe Conte ha subito incontrato le associazioni dei risparmiatori «truffati» dalle banche, in particolare quanti avevano investito nelle banche venete e in Etruria, promettendo che  “chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito” . È utile ricordare al nuovo premier che le regole europee per la gestione delle crisi bancarie servono proprio a proteggere i contribuenti, tutelando al tempo stesso i depositi fino a 100 mila euro. Infatti esse stabiliscono che coloro che possono soffrire perdite e conversione forzata in azioni al fine di ripristinare l’equilibrio tra attivo e passivo delle banche  siano, nell’ordine

i) gli azionisti;

ii) i detentori di altri titoli di capitale;

iii) gli altri creditori subordinati;

iv) i creditori chirografari;

v) le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro;

vi) il fondo di garanzia dei depositi, che contribuisce al bail-in al posto dei depositanti protetti.

Il codice penale tutela (o dovrebbe tutelare) quanti hanno subito delle truffe. La direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) dunque protegge i depositi, i contribuenti ed il bilancio dello stato.

Circa due terzi del debito pubblico italiano (circa la metà escludendo la Banca d’Italia) è detenuto da investitori residenti, per la maggior parte banche, assicurazioni, in cui gli italiani hanno investito i propri  risparmi (si veda il grafico in basso). Una svalutazione del debito pubblico comprometterebbe la solvibilità del sistema finanziario italiano, perché ne ridurrebbe l’attivo di bilancio.

Se il nuovo premier ha veramente a cuore i risparmi degli Italiani, farebbe bene a tutelare i conti pubblici dalle promesse di spesa prive di copertura, stimate in oltre 120 miliardi di euro, contenute nel ”contratto di governo” che ha contribuito a scrivere.

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