08 Settembre 2015

Nemmeno la crescita del costo del lavoro frena il surplus tedesco

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Alcuni dati diffusi dall'istituto di statistica tedesco Destatis consentono di scorgere una semplice evidenza: l'incredibile potenza commerciale della Germania, che non scema neanche sotto la pressione di un aumento del costo del lavoro e delle importazioni. I dati relativi al commercio tedesco sono relativi al luglio del 2015 e confrontandoli con quelli di un anno prima scopriamo alcune cose. La prima è che l'aumento dell'import, cresciuto dal valore di 535,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2014 ai 553,4 dello stesso arco di tempo del 2015, è stato più che compensato da quello dell'export, salito da 657,4 miliardi a 702,2....

07 Settembre 2015

Che direbbe Gordon Gekko della bolla cinese?

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Pensando al “Black Monday” dei mercati asiatici (24 agosto scorso) e il successivo andamento, ci viene da chiedere, che ne direbbe il Gordon Gekko protagonista del film “Wall Street: il denaro non dorme mai”? Forse la citazione più celebre riguarda la spiegazione del perché i gestori non battono mai la performance dell'indice S&P500, “perché sono delle pecore e si sa, il loro destino è finire al macello”. In effetti un gestore di fondi è davvero bravo se riesce ad anticipare il mercato e guadagnare sul giusto (o fortunato) timing degli investimenti. Gordon ci dice che infatti le bolle prima o poi scoppiano. Questo è...

10 Giugno 2015

Col mini-euro le esportazioni tedesche fanno arrabbiare Obama

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E' molto istruttivo dedicare qualche minuto alla lettura dell'ultima release dell'istituto statistico tedesco Destatis che monitora il commercio estero della Germania. Se ne ricavano alcune informazioni che aiutano a inquadrare meglio il problema dei flussi internazionali del commercio e di quanto impattino sui vari disequilibri globali. La prima notizia, quella più evidente, è il boom delle esportazioni tedesche, che malgrado un ragguardevole aumento delle importazioni, ad aprile 2015 ha toccato un +7,5% rispetto ad aprile 2014 e un +5,9% nel primo quadrimestre 2015 rispetto allo stesso periodo 2014. Il secondo punto rilevante è...

01 Giugno 2015

La manifattura, il Pmi, l'Italia e... Oh la la, la France!

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È stata una giornata di dati in chiaroscuro per l'economia dell'eurozona. Per dire, Italia e Spagna hanno potuto godersi un Purchasing Managers' Index (Pmi) manifatturiero di maggio da leccarsi i baffi: il nostro indice è salito a 54,8 dal 53,8 di aprile, ai massimi da 49 mesi (primavera 2011); quello spagnolo a 55,8 da 54,2, massimi da 97 mesi (sì, proprio 97). In entrambi i casi le stime sono state ampiamente superate. Nell'intera eurozona da 52,2 si è passati a 52, segno che la dinamica è nel complesso meno brillante (le Borse non hanno festeggiato) rispetto ai due Paesi mediterranei. E, attenzione, in Germania l'indice ha subito...

01 Giugno 2015

Export, la Germania è un esempio da imitare?

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Che la Cina sia il più grande esportatore di beni del mondo non è una grande sorpresa, vedere la Germania che sta raggiungendo gli Stati Uniti lo è invece decisamente di più e merita di tornare ad osservare la dinamica mondiale dei commerci con l'estero. Riprendendo il discorso di un post precedente vediamo per i paesi del G7 e la Cina come esso pesi, rispetto al loro prodotto interno lordo, e quanto si sia modificato dinamicamente nel tempo. I dati del Giappone sono quelli che colpiscono di più. Considerato per tutti gli anni '70-'80 il dominatore dei mercati, con l'invasione prima di copie di prodotti occidentali e poi di...

26 Maggio 2015

La Germania è il cigno nero dell'Eurozona?

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Il commercio da e verso l'estero è un argomento sempre più discusso, specialmente da quando la crisi del 2008, ed il suo acuirsi in Europa nel 2011, ha spinto le imprese alla ricerca fuori dai confini di quei fatturati che vedevano sparire sul mercato interno, dove la domanda di beni e servizi continuava a calare. Ma, storicamente, quanto pesano sul Pil gli scambi con l'estero ? Analizziamo questi due grafici, dati diffusi dalla World Bank, dove confrontiamo l'Italia con la media mondiale, coi vari paesi costituenti l'Eurozona, con la Germania e con gli Stati Uniti e facciamo qualche considerazione sui dati che, come al solito,...

18 Maggio 2015

La scommessa e i rischi del commercio estero italiano

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I dati Istat sul commercio estero italiano meritano una lettura approfondita solo che si consideriil peso che l'export netto ha sulle nostre previsioni di crescita (si veda il grafico) e sul nostro conto corrente della bilancia dei pagamenti. Un aumento delle importazioni, e bisogna poi vedere quali, può avere conseguenze positive, se tale domanda viene guidata dai settori produttivi, ma può anche avere conseguenze negative se è guidata dal consumo privato, a meno che non sia più che compensata dall'aumento delle esportazioni. In tal senso i dati Istat sollevano alcuni interrogativi che è saggio sottolineare, anche per provare ad...

12 Maggio 2015

Emergenti minacce sul commercio internazionale

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Leggo incredulo gli ultimi dati sul commercio estero della Cina di aprile, stupito non tanto dal calo delle esportazioni, diminuite del 6,4% rispetto all'aprile 2014, persino migliorate rispetto al -15% marzo 2015/marzo 2014, ma da quello delle importazioni, sprofondate del 17,4% rispetto ad aprile 2014, persino peggio del -12% registrato a marzo 2015 rispetto a marzo 2014. Il crollo dell'import cinese più che compensa la forte regressione dell'export, sicché alla fine il saldo commerciale risulta positivo, per il mese considerato, per ben 201,21 miliardi di yuan, a fronte dei 18,16 di marzo. Mi stupisco ad osservare la Cina, ex...

05 Maggio 2015

Il mini-yen non aiuta l'export e neanche il Pil

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I teorici della svalutazione come viatico della crescita dovrebbero dedicare qualche minuto del proprio tempo a leggere il riquadro che la Bce dedica nel suo ultimo bollettino economico all’analisi dell’andamento delle esportazioni nette giapponesi dal 2012 a oggi. Tema assai contemporaneo, vuoi perché nel frattempo lo yen ha perso il 30% , vuoi perché le tanti voci che discorrono di svalutazione tendono ad accreditare il teorema che indebolire il cambio abbia esiti positivi sull’export netto e quindi sul Pil. Il che può esser vero, ma non vuol dire che sia anche reale. Il problema, in Giappone come altrove, è che la realtà...

30 Aprile 2015

Export, si può fare molto di più. Ecco come

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C’era una volta una grande economia perlopiù chiusa al commercio internazionale. Si chiamava… Stati Uniti d’America. Ebbene sì, nell’ormai lontano 1950, gli Usa importavano merci e servizi per un valore non superiore al 3% del loro Pil. Nel corso dei 65 anni che sono trascorsi da allora, attraverso una serie di accordi multilaterali nonché la partecipazione ai vari round Gatt/Wto, gli Stati Uniti si sono progressivamente trasformati in un’economa aperta, arrivando ad importare merci e servizi per un valore di circa il 15% del Pil, una misura che, a valori attuali, è maggiore dell’intero Pil italiano. Come è noto,...