02 Settembre 2020

Cassa integrazione e blocco licenziamenti da thriller psicologico

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Si tratta di un gioco orwelliano o, per così dire, di un bug di sistema? Forse, un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Un lavoratore finisce in cassa integrazione; il che, di questi tempi, non ci stupisce affatto. Pertanto, saltiamo a piè pari il pàthos di circostanza e puntiamo dritti ai fatti. Il malcapitato, da salariato medio, percepiva 1.500 euro al mese. Adesso, informandosi qua e là, sa di dovere ricevere l’80% della retribuzione. Gli tocca solo stringere i denti per un paio di mesi; forse, meno, visti gli aggiustamenti degli ultimi mesi. Dunque, fatti due conti, come si suol dire, può aspettarsi serenamente 1.200 euro....

22 Giugno 2020

Cassa integrazione: cosa può insegnarci il modello tedesco

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La cassa integrazione è un ammortizzatore sociale ampiamente utilizzato dai governi durante i periodi di crisi. È naturale dunque che questo strumento sia stato al centro del dibattito politico-sindacale italiano - e non solo - durante questa emergenza Covid. Esistono modelli più efficaci di altri, come quello tedesco, e modelli più problematici, come il nostro. Il modello italiano In Italia si danno diverse modalità di Cassa integrazione guadagni (Cig). La Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) interviene in ambito industriale quando la crisi si registri in concomitanza al ciclo economico avverso. La Cassa integrazione...

14 Giugno 2017

I fondi pensione, questi sconosciuti (per tre quarti dei lavoratori)

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Nella recente relazione del presidente Mario Padula della Covip – autorità di vigilanza su fondi pensione e casse di previdenza – si evidenzia come il settore della previdenza complementare abbia ancora molta strada da fare. Alla fine del 2016 le risorse destinate alle prestazioni delle forme pensionistiche complementari ammontano a 151,3 miliardi di euro. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito – sistemi mercatocentrici - siamo a cifre incomparibilmente più alte. Nei Paesi avanzati i fondi pensione giocano un ruolo rilevante sui mercati, che ne hanno un beneficio in termini di efficienza e stabilità. La relazione annuale è densa...

26 Ottobre 2016

Perché è più facile spendere per le pensioni che investire sui giovani

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Tra gli argomenti maggiormente divisivi legati allo schema di legge di bilancio presentato dal Governo, vi è l’iniqua ripartizione di risorse fra giovani e pensionati, fonte di recenti polemiche anche fra il presidente dell’INPS Tito Boeri e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. In attesa dei testi, i numeri presentati prevedono l’impiego di 7 miliardi nei prossimi tre anni per il pacchetto pensioni, a fronte di  700 milioni (fondi europei) per agevolare le assunzioni giovanili tramite sgravi contributivi e di 1 miliardo per scuola e università. Considerato che già la spesa pensionistica viaggia verso i 300 miliardi...

29 Luglio 2016

L’ascensore sociale è fermo. Non si riesce a salire neanche al primo piano

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In tutto il mondo cresce la quota delle persone non laureate escluse dal mondo del lavoro. Gli ultimi dati dell'OCSE ce lo confermano. Negli Stati Uniti solo un soggetto su sei con bassa scolarità riesce a trovare lavoro. Ne deriva un astio, un risentimento popolare che si riverbera ogni qual volta il cittadino è chiamato a votare. I movimenti anti-establishment ottengono risultati eclatanti. Chi governa perde per definizione. L'ascensore sociale si è bloccato, soprattutto per chi non ha forti competenze distintive. La trickle down theory portata avanti da Ronald Reagan si è rivelata un fake gigantesco. Secondo Arthur Laffer i...

23 Giugno 2016

Nannicini, come il bambino olandese, cerca di salvare la diga (delle pensioni)

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Tommaso Nannicini, professore “on leave” alla Bocconi, dopo la realizzazione del Jobs Act, è stato premiato da Matteo Renzi con la nomina a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ora Renzi gli ha assegnato un altro difficile compito: favorire il pensionamento di soggetti che non hanno ancora maturato l’età della pensione, resa più lontana dall’aumento dell’età pensionabile. Il nuovo anticipo pensionistico (Ape) riguarderà i lavoratori che, compiuti 63 anni, non abbiano maturato i 42 anni di contribuzione necessari per la pensione anticipata. Viene data quindi la possibilità di anticipare il pensionamento fino a...

15 Giugno 2016

All'Italia serve crescita vera. Ergo, dopo Atlante largo a Giasone

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Non è ironico che la parola bancarotta non si applichi più alle banche? L’ultimo a ricordarcelo in ordine cronologico è Atlante. Che sia una operazione sbagliata, o che sia giusta ma sottodimensionata rispetto al problema, o che sia invece un ottimo piano che si dimostrerà benefico per il paese e profittevole per gli investitori non è il tema di questo post e a dir la verità non è nemmeno cruciale. In ogni caso gli effetti positivi o negativi sull’economia saranno minori del previsto. Atlante ha come missione di gestire le tossine economiche italiane: NPL e aumenti di capitale (al cardiopalma) delle banche. Il problema è...

22 Aprile 2016

Rebus pensione: la flessibilità in uscita può aiutare l'occupazione giovanile?

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Nel mondo anglosassone si parla di “lump of labour fallacy” per indicare l’errore comune di chi pensa che la forza lavoro in un’economia sia una componente fissa, invariabile. In estrema sintesi, un nuovo lavoratore entrerebbe nel mercato solo a seguito dell’uscita di un altro. È diffusa l’opinione, soprattutto tra politici e sindacati, secondo la quale l’età in cui si va in pensione abbia effetti diretti sull’occupazione giovanile: più alta è l’età pensionabile, maggiore sarà il tasso di disoccupazione giovanile. Tale opinione è molto popolare nell’attuale dibattito italiano e porta a “spingere” per forme...

22 Marzo 2016

Candidati a essere poveri oggi e domani. Quello che il rapporto sui voucher non dice

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Pubblichiamo un post di Marta Fana, dottoranda in economia presso l’Istituto di Studi Politici di Sciences Po, Parigi - Il rapporto del ministero del Lavoro e dell'Inps sull’uso dei voucher pubblicato oggi approfondisce parzialmente alcuni temi e questioni sollevate nel corso dei mesi sulla progressiva, e inarrestabile, diffusione di questo strumento di regolazione delle prestazioni di lavoro occasionali. Eravamo rimasti al numero di voucher venduti nel 2015: 114.921.574. Oggi sappiamo che i lavoratori che hanno ricevuto almeno un voucher sono 1.392.906, erano 24.437 nel 2008, anno di introduzione dei voucher per alcune attività...

10 Febbraio 2016

Lavoro e Jobs Act, ecco perché l'inversione di tendenza non pare essere all'orizzonte

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Pubblichiamo un post di Marta Fana, dottoranda in economia presso l’Istituto di Studi Politici di Sciences Po, Parigi; Dario Guarascio, assegnista di ricerca presso l’Istituto di economia, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa; e Valeria Cirillo, assegnista di ricerca presso l’Istituto di economia, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa - L'ITALIA E IL LAVORO: LE CONSEGUENZE DEL JOBS ACT di Marta Fana, Dario Guarascio, Valeria Cirillo Nell’intervento in risposta all’editoriale di Luca Ricolfi, in cui è posta in questione l’efficacia della riforma del mercato del lavoro del governo Renzi, il sottosegretario Tommaso Nannicini e il...