PNRR, ora che l’Italia ha un Piano Marshall gli italiani non se ne accorgono

scritto da il 11 Maggio 2021

Post a cura dell’associazione Bussola Italia – 

Il Recovery Fund è l’occasione ideale per rimettere al centro del dibattito quella necessità di pianificazione che Bussola Italia chiede da tempo.

Per questo siamo convinti che il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), oltre ai doverosi passaggi parlamentari, debba vedere anche un esteso coinvolgimento dell’opinione pubblica, che al momento è mancato. Per la seconda volta in poche settimane abbiamo chiesto al giornalista e blogger Guido Petrangeli, esperto di comunicazione politica online, di fare una seconda rilevazione (chiusa il 3 maggio scorso) di quanto si è parlato di PNRR sui principali social media.

I numeri ci dicono che, nonostante se ne sia parlato in generale di più rispetto al recente passato, il Recovery Plan continua ad essere un argomento per addetti ai lavori. I temi e le vicende legate al pacchetto di aiuti economici europei continuano a non scaldare l’opinione pubblica digitale.

Ad aprile, nel mese del lancio del PNRR, anche su Twitter gli utenti online hanno preferito discutere di altro. Soltanto il 26 l’hashtag #PNRR è riuscito ad entrare tra i primi 30 argomenti di discussione, classificandosi a fine giornata al 26esimo posto.

Gli argomenti legati al PNRR sono stati menzionati nella twitter-sfera italiana per oltre 10 ore nel mese di aprile, venendo quasi sempre sorpassati dagli hashtag legati al tema delle riaperture. Slogan come #ioapro, #decretoriaperture, #apriresenzacondizioni hanno oscurato le discussioni su parole chiave inerenti il Recovery Plan. Una dimostrazione di come sulla rete le persone percepiscano come ancora lontani gli aiuti europei, rispetto alle riapertura delle attività economiche e commerciali nazionali, sottolinea Petrangeli.

Italian flag and european flag with the sign "Pnrr", concept of

Anche le ricerche degli italiani su Google nei 30 giorni precedenti il 3 maggio, confermano questo trend negativo. In una scala da 0 a 100, il volume di ricerche degli utenti online italiani su parole chiave legate agli aiuti europei è risultato il seguente. PNRR: 18, Recovery Fund: 13, Recovery Plan: 24, Next Generation EU: 2.

Se passiamo ad analizzare Facebook e Instagram, vediamo che il risultato non cambia. Ad aprile il potenziale coinvolgimento verso le parole chiave legate al Recovery su Facebook, non supera l’interesse di circa 60mila persone. Su Instagram invece i post su #recoveryfund, #recoveryplan e #PNRR ad aprile, hanno subito un decremento rispetto ai circa 800mila messaggi ottenuti negli ultimi 6 mesi.

Certo neppure la scelta di un nome così infelice, PNRR, aiuta.

Battute a parte, come ha ricordato Draghi il PNRR non è solo un insieme di progetti, dentro ci sono le vite degli italiani. Bussola Italia non potrebbe essere più d’accordo ma allora, proprio per questo, il Governo e le maggiori istituzioni dovrebbero fare uno sforzo per illustrare questo piano ai cittadini, coinvolgerli e farli diventare partecipi di uno sforzo collettivo proiettato nel futuro.

Tante volte abbiamo sentito dire che all’Italia servirebbe un nuovo Piano Marshall. Adesso ce l’abbiamo ma sembra che non ce ne accorgiamo.

 

Guido Petrangeli
Giornalista, si occupa di rete, disinformazione online e comunicazione politica. È uno dei fondatori del blog Ilsocialpolitico.it ed ha scritto due e-book “Ogni Click conta: le elezioni si vincono sui social media” e “Abruzzo 3.0: la web reputation della Regione Abruzzo”.

Twitter @guidopetrangeli

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Bussola Italia chiede di costruire una visione a 24 mesi, da realizzare con un piano che indichi obiettivi e tempistiche concrete e misurabili, con il fine prioritario di utilizzare in modo produttivo le risorse disponibili, a partire dal Recovery Fund.
Bussola Italia è nata da un comitato promotore composto da tre associazioni da tempo rappresentative del mondo delle professioni, della business community e del civismo, attive tra Milano e Roma: APE Associazione per il Progresso Economico, Associazione CIVICUM, Associazione Forum della Meritocrazia, alle quali si sono poi affiancate anche #InclusioneDonna, AIDP, Officine Italia.

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