Occupazione: Italia pecora nera Ocse. 5 proposte per non sprecare il Pnrr

scritto da il 01 Dicembre 2021

Post scritto dall’associazione Bussola Italia –

Bussola Italia prosegue con le analisi del PNRR condotte dai propri gruppi di lavoro. Stavolta è il team Occupazione e Reddito, coordinato da Andrea Flussi con Rosanna Santonocito e Federica Sarti. Stefano Cianchi ha invece coordinato tutti i gruppi di lavoro di Bussola Italia.

Il progetto in esame stavolta è il Piano Nazionale Nuove Competenze, a sua volta parte del Programma Nazionale per la Garanzia e Occupabilità dei Lavoratori. L’Italia occupa il 37° posto su 40 Paesi ad oggi inclusi nel Better Life Index dell’OCSE: solo il 58% delle persone tra i 15 e i 64 anni ha un lavoro retribuito (vs 68% media OCSE).

L’idea di fondo che emerge dalla lettura del provvedimento è che, formando meglio persone che hanno un percorso lavorativo discontinuo, si favorisca il loro inserimento e partecipazione nel mondo del lavoro in modo più stabile e solido. Sicuramente una buona idea, però il progetto presenta alcuni punti che devono essere migliorati.

1.Chi beneficerà del provvedimento?
Il progetto si rivolge ad un bacino di circa 3 milioni di persone tra percettori di Reddito di Cittadinanza, ammortizzatori sociali e cassa integrazione, oltre a coloro i quali si trovano a rischio licenziamento oppure che sono “working poor” (basse competenze e basso salario) e NEET. Il PNC mira a coinvolgere 800 mila lavoratori in questo bacino, per il 75% under 30, donne, persone con disabilità e disoccupati di lungo periodo.

Proposta
Per velocizzare l’attuazione del progetto, Bussola Italia propone di dare esclusività alla selezione dei primi 600 mila partecipanti (75% x 800mila) a beneficiari facilmente identificabili (per età, sesso, status disabilità, e/o data di disoccupazione) identificati tra le 3 milioni di persone del bacino totale.

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2.Risorse ingenti. Occorre spenderle molto bene
A questo progetto sono stati assegnati 4 miliardi e 400 milioni, divisi tra assessment preliminare del profilo attuale dei potenziali beneficiari, e corsi di formazione destinati ad un sottoinsieme di loro: cifre che non si vedevano da tempo. Da una prima analisi dei costi, si prevede tuttavia un’alta dispersione di sforzi, effettuando assessment su tutti i 3 milioni di partecipanti, per poi portare alla fase successiva dei corsi di formazione solo 800mila di loro.

Proposta
Con l’obiettivo finale di migliorare il tasso di occupazione, sarebbe preferibile un maggiore investimento in formazione, che negli assessment. Questo permetterebbe anche di tenere ulteriormente in considerazione le difficoltà occupazionali particolarmente severe presenti in Puglia, Calabria e Sicilia, come emerge dagli stessi dati OCSE, in modo da incidere positivamente dove il tasso di occupazione risulta più sperequato rispetto al resto del paese.

3.Sinergie, sinergie e ancora sinergie
Il PNRR rimarca il tema dello sviluppo delle competenze anche nelle missioni relative a Turismo e Cultura, Università e Ricerca, e Coesione Territoriale.

Proposta
Come spesso abbiamo detto, anche qui la parola chiave è sinergia. Considerando la trasversalità di alcune competenze come ad esempio quelle digitali, linguistiche e attinenti alla transizione green, è opportuno che gli interventi stimati in diverse sezioni del PNRR non siano ridondanti, così da poter gestire tramite una stessa offerta molteplici bacini di beneficiari, ovvero riunire in corsi unici le esigenze di gruppi eterogenei.

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4.Milestones del provvedimento
Entro il quarto trimestre del 2022 si prevede il completamento del 10% delle attività del progetto, ipotizzando così 300 mila analisi individuali e 80 mila persone inserite in corsi di formazione. Entro il quarto trimestre 2025 si punta invece a completare l’attività.

Proposta
Per assicurarsi un reale impatto sull’occupazione, occorre che la formazione vada a colmare i gap formativi identificati rispetto alle richieste del mercato a progetto ultimato. Se la mappatura delle competenze necessarie non è oggi disponibile, le tempistiche – soprattutto relative alla formazione – possono sembrare ottimiste.

5. Governance
Il testo originale del progetto rimarca che sarà gestito da Ministero del Lavoro, ANPAL Regioni e Province Autonome.

Proposta
Considerando il passaggio non sempre agevole tra livelli nazionali e locali, soprattutto alle modifiche intervenute nell’assetto di ANPAL successive alla consegna del PNRR, si suggerisce di porre più attenzione e controllo sull’effettivo monitoraggio dell’implementazione del progetto.

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Bussola Italia
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