Cosa fermerà il caro energia? Infrastrutture, non misure tampone

scritto da il 06 Settembre 2023

Post di Diego Pellegrino, Portavoce di ARTE, Associazione dei Reseller e Trader dell’Energia –

La questione energetica, in Italia, non ha ancora trovato la svolta risolutiva. Dopo mesi di incessante rincaro dei carburanti, da ultimo per il nuovo taglio della produzione ad opera di Arabia Saudita e Russia, rimangono aperti capitoli cruciali che, senza un disegno strategico preciso e rapidi interventi strutturali, continueranno a pesare sul futuro sviluppo del Paese.

Finora siamo passati attraverso provvedimenti pro tempore, misure tampone per venire incontro a famiglie e imprese che si sono trovare improvvisamente a fronteggiare conti energetici insostenibili. Sono però rimaste al palo annose questioni che dovrebbero contribuire a garantire al Paese quella sicurezza energetica indispensabile a promuovere nuova crescita e incrementare, ad esempio, il livello di competitività delle nostre imprese.

Energia, le infrastrutture e il miglioramento delle reti

Parlo, ad esempio, della rete di trasmissione energetica tra Sud e Nord del Paese e la realizzazione di dorsali più efficienti e moderne che possano incrementare i nodi di interconnessione sia all’interno del Paese che con le pipeline che provengono dall’estero.

Ulteriori interventi devono necessariamente interessare l’ammodernamento e l’ampliamento dei punti di connessione per l’immissione in rete di energia prodotta da fonti rinnovabili, soprattutto nel Meridione, grazie ancora alla massiccia introduzioni della digitalizzazione su tutta la rete di distribuzione.

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Immagine di Markus Spiske per Unsplash

Reseller di energia e trader sono perfettamente consapevoli e appoggiano l’introduzione di incentivi e la sburocratizzazione per una crescita più rapida della produzione di energia da fonti rinnovabili, ma questi stessi provvedimenti rimarranno lettera morta se non saranno accompagnati dal miglioramento della rete di distribuzione soprattutto nelle aree dove nasceranno le Comunità energetiche rinnovabili.

PNRR, una speranza tradita?

Abbiamo sperato fortemente che l’utilizzo dei fondi del PNRR potesse finalmente contribuire a scrivere la parola fine alle nostre attese ma le più recenti revisioni finalizzate a ottenere le ultime tranche delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea non ci fanno ben sperare.

Il Paese non può più attendere, e lo dimostra il fatto che abbiamo dovuto assistere inermi agli episodi di black out che anche questa estate hanno funestato le ferie di moti italiani, o almeno la fetta di connazionali che se le sono potute permettere dopo il saldo delle ultime bollette.

Liberare le risorse necessarie per il Paese

Trader e reseller di energia non possono esimersi dal lanciare il proprio monito sollecitando istituzioni centrali competenti e autorità di settore ad intervenire affinché la situazione possa finalmente prendere la giusta piega, anche grazie allo stanziamento delle risorse necessarie, dotando il Paese di quelle infrastrutture necessarie ad affrontare con efficacia e vigore le sfide dell’immediato futuro.