Innovazione tecnologica: più disoccupazione o opportunità?

scritto da il 22 Febbraio 2024

Post di Cetti Galante, vicepresidente di AISO, Associazione Italiana Società di Outplacement – 

L’evoluzione tecnologica ha da sempre impattato il mondo del lavoro, definendo nuove necessità in termini di ruoli e competenze richieste. Oggi, tra la trasformazione digitale e l’ancora più recente avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA), ci troviamo di fronte a un nuovo mutamento che sta travolgendo in maniera trasversale un gran numero di settori, ridefinendone i ruoli e i processi di business.  Si è sempre tenuto il focus sui ruoli che scompaiono, ma in realtà si trasformano e molti nuovi ne nascono.

Facciamo qualche esempio: alcune aree sono comuni tra i diversi settori impattati, come quella produttiva o, più in generale, quella della Supply chain. In questi casi l’uso di macchinari sempre più precisi e autonomi, capaci di dialogare tra loro e di svolgere in modo sempre migliore attività ripetitive o controlli qualità, alleggeriscono le mansioni di diversi ruoli, i quali potrebbero essere visti come a rischio. In realtà c’è una evoluzione sull’acquisizione di nuove competenze per utilizzare e supervisionare al meglio questi strumenti e macchinari.

Quella mano tesa dai big data

Così come si pensi ai ruoli di ricevimento e gestione ordini, che scompariranno dovessero rimanere nella loro accezione tradizionale, ma che se venissero integrati con nuovi applicativi e ampliati a nuove mansioni, come per esempio l’uso dei big data, troveranno nuova vita, in forma evoluta. Altri reparti che saranno fortemente impattati a livello trasversale dalle nuove tecnologie soprattutto di AI sono quelli amministrativi e contabili. Per questi ruoli si prevede un declino, ma la troppo spesso annunciata scomparsa non avverrà certo nel breve periodo e sarà comunque sempre necessario un controllo umano rispetto al lavoro delle macchine.

Il lavoro in evoluzione: opportunità per le figure essenziali

In quest’ottica di trasversalità bisogna poi pensare a tutte le attività di Business Development o legate all’IT che attingono a piene mani dall’innovazione tecnologica e soprattutto dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale.

È in questo clima che emergono sempre di più tutti i ruoli di data analysis, data scientist, data engineer o il data administrator.  Queste figure sono essenziali soprattutto nei settori altamente tecnologici e in tutti quei settori che fanno uso quotidiano di una grande mole di dati.

opportunità

(everythingpossible – stock.adobe.com)

Si pensi al settore finanziario, che grazie all’intelligenza artificiale sarà in grado di proporre prodotti sempre più complessi con finalità di ricavi maggiori a fronte di un rischio minore. O ancora ci si può inoltrare nel settore del pharma, dove questi ruoli saranno sempre più presenti nei reparti di ricerca e sviluppo, aree nelle quali i ricercatori stessi dovranno aumentare le proprie competenze su questi temi.

In generale il pharma è uno di quei settori in cui l’evoluzione tecnologica interessa un po’ tutti i reparti e molti ruoli, come quello dell’Informatore scientifico del farmaco, già in declino da qualche tempo proprio a causa dell’ascesa del digitale. Ciò non vuol dire però che sia una posizione a rischio estinzione, anche questa si trasforma: dalla classica visita al medico a un colloquio che utilizza il web, i webinars, le piattaforme di meeting, l’e-learning. Quella che rimarrà, anche in questo caso, è la valutazione dell’uomo, dei dati di input e della decisione finale.

Altre opportunità nella relazione con il cliente

La transizione verso il valore umano del ruolo sta trovando sempre più popolarità anche in altri settori, come per esempio quello già citato della finanza o, più in generale, del banking.

Si potrebbe pensare il contrario se si prende in considerazione la tendenza, soprattutto delle banche più grandi e di quelle più digitali, a ridurre sempre di più gli sportelli a favore di situazioni automatizzate, ma in realtà bisognerebbe parlare di un’evoluzione anche in questo caso. Nel mondo bancario i ruoli di front e back office sono già stati influenzati dalla rivoluzione digitale e l’integrazione dell’IA inciderà ulteriormente su queste professioni, ma, come già detto per le figure della supply chain, si tratterà soprattutto di una modifica della mansione, che in questi casi passerà da incarichi più operativi e tecnici a occupazioni più orientate alla relazione col cliente e al contributo aggiunto che la persona può dare.

Ruoli in attività ripetitive vs. ruoli creativi e analitici: le nuove figure

Si può quindi dire che, a livello generale, i ruoli più a rischio saranno quelli che riguardano attività ripetitive, mentre tutte quelle professioni contraddistinte dall’analisi, dalla visione, dalla creatività e in generale dalla componente umana, gioveranno dell’appoggio delle nuove tecnologie e dell’IA.

Parlando di creatività, dobbiamo fare riferimento all’industria della Moda, settore che ha già subito un cambiamento drastico con la digitalizzazione. L’ascesa dei social e di conseguenza quella degli Influencer ha ridisegnato infatti le dinamiche riguardanti stili e tendenze, mentre l’approdo dell’IA aiuterà a rivoluzionare i processi creativi, migliorare l’efficienza operativa e offrire un’esperienza personalizzata ai consumatori.

In questo contesto, accanto alle professioni più tradizionali, nascono nuove figure legate al marketing digitale, alla sostenibilità, al fashion blogging e nuovi ruoli come il Digital Adoption Manager o il Virtual Reality Developer.

In conclusione, possiamo vedere come i settori stiano vivendo l’ingresso dell’intelligenza artificiale in maniera positiva, anche in termini di personale e ruoli richiesti. Alcune professioni stanno indubbiamente affrontando un declino, ma la partita andrà giocata nel saper cogliere le evoluzioni dei ruoli e agire di conseguenza sulle proprie competenze con soluzioni di reskilling e upskilling, al fine di mantenersi competitivi nella propria professione così come, in generale, nel mercato del lavoro.