Una settimana di Econopoly (quella della fiducia alla manovra)

scritto da il 09 Dicembre 2018

Eravamo abituati a goderci lo spettacolo della legge di bilancio, la manovra, scritta e riscritta come fosse una tela di Penelope. Ma una volta erano i buoni propositi, magari la necessità proclamata di fare austerity, a crollare miseramente sotto i colpi del ricorrente assalto alla diligenza finale. E così quel che doveva passare come sobrio e asciutto, finiva per essere barocco e dispendioso. Il tutto in un grande classico di fine anno: il maxi emendamento, da votare con la fiducia del Parlamento.

Quest’anno dapprima i proclami che inneggiavano allo spendere ed espandere. Sì, espandere, perché la pretesa era piegare l’economia alla volontà. Una manovra fatta per accontentare i rispettivi elettorati di Lega e Cinquestelle. In barba alla necessità di non lasciare esplodere deficit e debito.

Poi è arrivato l’impatto con la realtà, soprattutto su pensioni e reddito di cittadinanza. L’Europa, il rischio di finire schiacciati da una pesantissima procedura d’infrazione per debito eccessivo. Certo, non si farà mancare il maxi emendamento finale. E la fiducia già è stata utilizzata alla Camera. Insomma, governare è un’arte complessa e ne sta pagando il prezzo anche il famoso contratto del Governo del Cambiamento.

Il ministro Tria e il commissario europeo Moscovici

Parlando di manovra: il ministro Tria e il commissario europeo Moscovici

Governo che deve fare i conti, oltre che con le retromarce sulle scelte di politica economica, con le gaffe dei propri esponenti. Spesso corrette tra l’imbarazzo generale. Ne ha scritto con brio il nostro Francesco Mercadante. E il suo post è stato subito il più letto, diventando il numero uno negli ultimi Magnifici Sette giorni di Econopoly:

Un governo dell’ignoranza e della correzione? Forse ce lo meritiamo

“L’attuale maggioranza di governo – è l’incipit del post – ha un che di epico: non lo si può negare. Le gesta dei suoi membri appartengono ormai a una narrazione fantastica che le generazioni future difficilmente sapranno spiegare e riferire”.

In seconda posizione tra i più letti della settimana c’è un bel post di Beniamino Piccone: