La grande recessione avviatasi nel 2008 ha colpito tutti i principali Paesi industrializzati, con effetti dirompenti negli Stati Uniti e negli stati membri dell’Unione Europea. La ripresa, non ancora completata, prosegue a velocità diverse da Paese a Paese. Per analizzare lo stato di salute di una nazione però, non ci si può limitare solo ai dati economici. È diffusa la sensazione che i Paesi avanzati vivano in un’epoca in cui le disuguaglianze e la povertà stiano aumentando e tale convinzione diventa corrente di pensiero capace di determinare il risultato di elezioni importanti, come anche dimostra la vittoria di Donald Trump....
Pubblichiamo un post di Steen Jakobsen, capo economista di Saxo Bank, apparso il 16 marzo su Tradingfloor.com. A distanza di quasi otto mesi sorprende la sicurezza con cui l'autore aveva previsto la sconfitta di Hillary Clinton. E molti dei temi toccati restano di grande attualità, con uno sguardo anche alle elezioni francesi attese nel 2017 -
Come si spiegano l'ascesa di Donald Trump, il rischio Brexit, le buone possibilità di Marie Le Pen di diventare il prossimo presidente francese e lo scenario generale di un mondo politico in cui tutti i presidenti in carica sembrano pronti a essere spodestati?
Semplice, Watson! Mentre le élite...
Il settore automobilistico vive da diversi mesi un periodo di ottime performance. Dall’inizio del 2014 le nuove immatricolazioni evidenziano una continua crescita. Le ultime informazioni relative a settembre 2016 segnalano un incremento del 17% su base annua. Se per una serie di fattori economico-finanziari le condizioni delle famiglie italiane sono migliorate a tal punto da permettere l’ottimo exploit descritto in precedenza, è interessante chiedersi come si giunga a prendere l’importante decisione di comprare un’auto.
Tale questione è stata affrontata in una recente analisi condotta da BEM Research intitolata L’auto corre...
Cosa può cambiare per l'Italia se vince Trump? E se invece toccasse a Hillary Clinton? Sarebbe semplice dire “vabbè, son affari degli americani”. È però cosa nota che la politica estera americana, sia in materia di difesa che di commercio, ha delle ripercussioni dirette e indirette sulle posizioni europee e, per estensione, italiane. Ho pensato quindi di spulciare un po' le agende della signora Hillary e di mister Donald (diciamo le loro promesse elettorali) in fatto di politica estera e difesa e capire, posto che mantengano le promesse, chi può fare più danno agli interessi italiani (più precisamente, al nostro...
Snapchat, l’unicorno da 20-25 miliardi di dollari, sta scaldando i motori e si prepara a quotarsi nel 2017 sul mercato, consentendo ai due soci fondatori Evan Spiegel (26 anni, altro che sdraiato!, fidanzato con la modella australiana Miranda Kerr) e Bobby Murphy di incassare cifre spaventose. Hanno fatto bene a rifiutare due anni fa l’offerta di Mark Zuckerberg per “soli” 3 miliardi di dollari!
Un tempo per ambire a queste somme bisognava avere un’impresa frutto di generazioni e con migliaia di dipendenti. Oggi Snap Inc. fattura circa 300 milioni di dollari e fino al 2015 aveva meno di 50 dipendenti. Nel 2014 Whatsapp – che...
Vogliamo farci un'idea su come lavoreranno nel futuro le Banche Centrali? Propongo questo paper di Luiz Awazu Pereira da Silva, vicedirettore generale della banca dei regolamenti internazionali (BRI). Il lavoro fa riferimento ai “paesi a reddito medio” (perché chiamarli “emergenti ormai ben emersi” era brutto), ma le considerazioni sono ben estensibili ovunque dato che questi paesi sono identificati da un mercato finanziario non ben sviluppato ma soprattutto banco-centrico (vi dice nulla?).
Il punto di partenza del lavoro è perfino trito: le manovre su tassi e offerta di moneta guidate dall'obiettivo inflazionistico possono...
Una recente ricostruzione pubblicata di recente dalla Banca d’Italia ci racconta uno dei capitoli più interessanti e istruttivi del grosso libro sul risparmio italiano: l’epopea delle obbligazioni bancarie e del loro rapporto con le famiglie italiane, che già abbiamo sfiorato qualche tempo fa. La scelta di sicuro non è casuale. L’idillio degli italiani con le obbligazioni bancarie risale ai primi anni ’50, quindi la narrazione di Bankitalia somiglia a un lungo romanzo popolare che, fra alti e bassi, si è articolato per oltre sessant’anni, ossia da quando gli italiani iniziarono improvvisamente a diventare ricchi.
Il paper...
Pubblichiamo un post di Massimo Scolari, presidente di ASCOSIM, Associazione delle Società di Consulenza Finanziaria. Scolari è stato membro del Consultative Working Group Investor Protection & Intermediaries dell’ESMA. Ricopre inoltre la carica di presidente del Cda di Compam Fund, Sicav di diritto lussemburghese –
Lo scorso 9 maggio, durante l’incontro annuale con il mercato finanziario, il presidente della Consob aveva annunciato, anche alla luce delle polemiche sul tema della vendita delle obbligazioni bancarie subordinate alla clientela retail, alcune iniziative finalizzate ad accrescere la protezione degli investitori,...
Pubblichiamo un post di Dario Vese, wealth manager in un gruppo finanziario globale -
Siamo cresciuti nella convinzione che le interconnessioni globali di denaro, merci e persone contribuiscano all'aumento della ricchezza e alla sua diffusione. Così è avvenuto in maniera formidabile fino al 2008. È grazie a questo che abbiamo alimentato i due driver della crescita economica: popolazione e produttività. Dopo la crisi del 2008 il mondo, viceversa, si è innamorato della "cultura della barricata": un trend di autarchiche e protezionistiche infatuazioni che ha segnato un processo sempre più incisivo di deglobalizzazione.
Negli...
Pubblichiamo un post di John Springford (direttore della ricerca) e Simon Tilford (vicedirettore), del Centre for European Reform. L'articolo originale è stato pubblicato sul sito del Cer -
La sterlina ha perso circa il 15 per cento su base ponderata da quando la Gran Bretagna ha votato per uscire dall’Unione Europea. Gli avversari della Brexit sostengono che gli inglesi sono notevolmente più poveri di prima, perché la svalutazione ha deprezzato il valore delle attività britanniche. Affermano anche che l’indebolimento della sterlina spingerà in su l’inflazione, deprimendo i redditi reali. Se la moneta si svaluterà...