03 Marzo 2016

I fallimenti della BCE e la lungimiranza di Franco Modigliani

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Pubblichiamo un post di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini. Biagio Bossone presiede il Group of Lecce on global governance ed è membro del Comitato di sorveglianza del Centre d’Études pour le Financement du Développement Local. Stefano Sylos Labini, ricercatore ENEA, geologo, esperto di energia, dal 2004 al 2014 ha collaborato con Giorgio Ruffolo, con il quale (2012-2014) è stato editorialista di Repubblica su temi di economia e politica. Dal 2014 ha iniziato a lavorare sul Progetto della Moneta Fiscale - I FALLIMENTI DELLA BCE E LA LUNGIMIRANZA DI FRANCO MODIGLIANI di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini La "perniciosa...

04 Febbraio 2016

Vent'anni di QE e tassi a zero non bastano al Giappone. Perché dovrebbero curare noi?

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Mi fa un certo effetto leggere il governatore della banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, definirsi, senza ironia apparente, “una delle persone più qualificate al mondo per parlare di tassi a zero”. La dichiarazione di Kuroda fa parte di uno speech del 16 gennaio scorso (Japan’s Experience of Overcoming the Zero Lower Bound), che quindi ha preceduto di un paio di settimane la decisione della BoJ di portare alcuni tassi sottozero. Ciò mi fa riflettere su un'altra circostanza. Ossia il fatto che il Giappone si trovi nella situazione in cui si trova adesso l’Europa, per non dire il mondo intero, da almeno un ventennio, da...

16 Gennaio 2016

Tutti i danni collaterali delle scelte non convenzionali di mamma Fed. Spiegati

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C’è un aspetto che, parlando di politica monetaria non convenzionale, spesso ci si dimentica. Si tratta degli effetti collaterali di lungo periodo. L’economia è fatta quasi sempre di bolle che nascono, crescono, scoppiano in modo più o meno pirotecnico. A volte le banche centrali le creano, ma ne gestiscono l’esistenza. Altre volte no, perché non si accorgono in che territorio si trovano. O lo ignorano di proposito. Questo fenomeno, che potremmo chiamare “sindrome da non convenzionalità”, è particolarmente evidente se si guarda alla Federal Reserve. Detto in parole poverissime: la banca centrale guidata da Janet Yellen...

17 Dicembre 2015

Calma con la Yellen, la strada è ancora (molto) lunga

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Rialzo doveva essere, rialzo è stato. Il regalo di Natale della Federal Reserve è arrivato a destinazione. Gli investitori volevano l’avvio dell’exit strategy dopo otto anni di stimoli monetari e lo hanno ottenuto. E ora? E ora tutti pronti al prossimo trade, ovviamente. I mercati non stanno fermi. Mai.

Ci sono alcune note positive e altre meno nella decisione del Federal open market committee (Fomc). In primis, è positivo che si parli di dati finalmente soddisfacenti sul mercato del lavoro. Era noto, era previsto, ma come sempre comunicare la decisione nel modo corretto è fondamentale per la più importante banca centrale del...

30 Settembre 2015

Le famiglie dei Pigs sono tutte uguali? No. La deflazione e la diversità italiana

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A settembre la BCE ha pubblicato il working paper di Adam e Zhu “Price level changes and the redistribution of nominal wealth across the euro area". In effetti il paper racconta anche qualcosa in più in merito ai rapporti con il resto del mondo, alla disomogeneità interna dell'Europa, ed al peso della “storia inflazionistica” dei Paesi membri. La logica è in sé perfino banale: il creditore si avvantaggia della deflazione e subisce come un danno l'inflazione; viceversa il debitore. Capito chi è cosa, è immediato capire chi e quanto perde/guadagna a seguito di un movimento uniforme di tutti i prezzi. Il paper tralascia i...

08 Settembre 2015

Nemmeno la crescita del costo del lavoro frena il surplus tedesco

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Alcuni dati diffusi dall'istituto di statistica tedesco Destatis consentono di scorgere una semplice evidenza: l'incredibile potenza commerciale della Germania, che non scema neanche sotto la pressione di un aumento del costo del lavoro e delle importazioni. I dati relativi al commercio tedesco sono relativi al luglio del 2015 e confrontandoli con quelli di un anno prima scopriamo alcune cose. La prima è che l'aumento dell'import, cresciuto dal valore di 535,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2014 ai 553,4 dello stesso arco di tempo del 2015, è stato più che compensato da quello dell'export, salito da 657,4 miliardi a 702,2....

10 Agosto 2015

Tutti i guai del Brasile di Dilma Rousseff, spiegati per filo e per segno

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Il 26 ottobre 2014 Dilma Rousseff appena rieletta presidente della Repubblica del Brasile ringraziava con un tweet i 54,5 milioni di brasiliani (51,64% dei votanti) che l’avevano votata. Una delle elezioni più incerte degli ultimi anni aveva di nuovo visto prevalere, seppur con uno scarto davvero minimo, la persona che per quattro anni aveva guidato la nazione, dopo esser succeduta al capo storico del partito dei lavoratori, Ignacio Lula da Silva. Nei 12 anni che hanno visto il partito dei lavoratori al governo importanti risultati sono stati raggiunti nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Grazie ai programmi...

01 Agosto 2015

Con i bitcoin il tempo non è più denaro

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La moneta è una convenzione sociale con la quale le comunità si accordano per realizzare gli scambi economici, data la tecnologia al momento disponibile. Così siamo passati dal baratto alla moneta con valore intrinseco, dalle banconote ai bonifici online. Abbiamo sperimentato tutti i lati positivi e negativi di una moneta fiduciaria, ora abbiamo la libertà di decidere insieme se accogliere la nuova tecnologia o meno. L’uso dei bitcoin ha reso il tempo un fattore neutrale: mai a vantaggio o a sfavore di una delle parti. Il tempo, legato alle monete fiat come conseguenza dell’inflazione, ora è una variabile indipendente, e ciò...

17 Luglio 2015

Fughe di capitali e racconti morali

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Economics is not a morality play. Questa frase, spesso citata ma altrettanto e forse di più dimenticata, è alla base di un eccellente articolo di Joseph P. Joyce, professore di economia al Wellesley College e membro del Madeleine Korbel Albright Institute for Global Affairs, pubblicato nei giorni scorsi sul blog collettivo EconoMonitor riguardo alle fughe di capitali nei mercati emergenti. Le fughe di capitali, chiamate “sudden stop” nei casi più gravi, accadono quando per vari motivi gli investitori stranieri decidono di rientrare dei soldi e degli investimenti fatti in un paese in modo massiccio e precipitoso. La colpa viene...

03 Luglio 2015

Euro e dracma, due monete per un futuro sudamericano

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Sembra che per la Grecia qualsiasi scenario sia possibile, dalla capitolazione ai piedi dell’euro alla risurrezione della dracma. Una sorta di via di mezzo è la doppia circolazione di euro e dracma, ipotesi che potremmo vedere in nuce già se la Grecia in default si trovasse “costretta” ad emettere propri “assegnati” a fianco della circolazione di euro ormai razionato. Questa via di mezzo prevede una circolazione solo domestica della dracma (a stampa greca) in modo da risolvere le problematiche di tesoreria e solvibilità della Grecia senza rinunciare alla UE e all’euro (a stampa europea). D’altra parte il desiderio di una...