Welfare aziendale, in crescita anche i crediti per il tempo libero

scritto da il 28 Dicembre 2023

Post di Matteo Romano, CEO di Tantosvago* –

Sostenibilità, possibilità di scelta e attenzione verso l’economia locale sono le parole chiave anche per ciò che riguarda il mondo welfare. Saper intercettare e accontentare i desideri dei dipendenti per un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro è diventata la “conditio sine qua non” per le aziende che vogliono fidelizzare i propri talenti e attrarne di nuovi.

Da un recente sondaggio è emerso che il 40% dei lavoratori lascerebbe il proprio posto di lavoro per una nuova azienda capace di offrire maggiori vantaggi welfare e ben il 62% delle aziende ha deciso di modificare, incrementandola, l’offerta di benefit nell’ultimo anno. Il 2023 è stato l’anno in cui, più di sempre, l’attenzione nei confronti del welfare aziendale è aumentata. Se l’aumento di stipendio resta ovviamente uno tra i fattori più ambiti e apprezzati dai dipendenti, non è più l’unico in grado di trattenerli.

Un welfare che contrasti il costo della vita

Attraverso un sondaggio realizzato da Forbes Advisor è emerso che il 40% dei datori di lavoro è convinto che i propri dipendenti lascerebbero l’attuale posto di lavoro per trovarne uno in cui i vantaggi welfare influiscano maggiormente a proprio favore. I dipendenti scelgono per sé e per la propria famiglia tutto ciò che aiuta a contrastare il costo della vita, magari regalandosi qualcosa che abbia a che fare col proprio tempo libero.

Tempo libero e welfare aziendale, ecco i benefit più richiesti

Ne sono testimonianza i dati che abbiamo raccolto tramite il nostro Osservatorio Tantosvago (business.tantosvago.it) e che hanno tracciato le preferenze dei dipendenti nell’ambito leisure, ossia nella scelta legata a come utilizzare i crediti welfare per il proprio tempo libero. In Italia, a differenza di ciò che è accaduto nel resto del mondo, questa tipologia di benefit ha faticato ad affermarsi, ma negli ultimi anni l’incremento è diventato fortemente significativo: tra i più scelti ci sono ticket, viaggi, benessere, corsi di cucina e giorni di vacanza pagati dall’azienda.

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(Pixel-Shot – stock.adobe.com)

Tutto diventa ancora più semplice grazie ad app che offrono la possibilità, attraverso un semplice tap sul display dello smartphone, di spendere i crediti negli esercizi commerciali sotto casa.

Cresce anche l’area ricreativa

Dall’Osservatorio Tantosvago è emerso inoltre che l’area ricreativa nel welfare aziendale è in continua crescita. Dall’inizio dell’attività aziendale nel 2014, il numero di partner coinvolti nell’erogazione di servizi era di circa mille e complessivamente le esperienze tra cui poter scegliere erano 10mila. Oggi, grazie al lavoro di un team coeso e alla verticalizzazione di alcuni specifici segmenti, i partner sono circa 6mila e le attività esperienziali offerte superano le 50mila.

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Immagine di Mor Shani per Unsplash

Un welfare aziendale adatto anche alle piccole imprese

In base alle proiezioni dei dati raccolti, possiamo affermare con certezza che anche nel 2024 la percentuale dei crediti welfare spesi nel leisure aumenterà considerevolmente proprio perché continuerà ad aumentare la ricerca di equilibrio tra vita privata e lavoro. Promuovendo questo tipo di benefit, anche le piccole imprese saranno in grado di offrire i vantaggi più attrattivi per i dipendenti, come corsi di cucina, ticket per concerti e spettacoli teatrali, giornate di benessere e relax in spa e ristoranti, viaggi e weekend nelle città d’arte, e di garantirsi, così, una maggiore fedeltà del lavoratore.

* azienda leader in Italia per servizi e prodotti offerti attraverso le maggiori piattaforme che operano nel welfare aziendale